Tende da interno: i modelli più confortevoli per la stagione invernale
Perché le scelta delle tende da interno è così importante?
La risposta è semplice: rappresentano quell’elemento in più in grado di abbellire la stanza, conferendole una maggiore personalità
Nel corso dell’inverno si vuole raggiungere il massimo livello di comfort possibile, evitando che spifferi d’aria fredda filtrino all’interno della casa, e le tende si prestano alla perfezione per assolvere questo scopo. In commercio esistono tende per ogni esigenza, dalle dimensioni e dai tessuti o colori più disparati, per cui non sarà difficile trovare il modello perfetto per voi.
Le funzioni della tenda da interno
Oltre a valorizzare l’estetica dell’ambiente in cui vengono apposte, le tende per interni puntano a garantire la privacy di chi vive nella casa, soprattutto se è collocata in zone densamente abitate dove è più facile incontrare sguardi indiscreti. Non solo, le tende si occupano di filtrare la luce che entra nella stanza e in questo caso gioca un ruolo importante la scelta del tessuto e del colore: per mantenere lo spazio più luminoso risulteranno perfetti i tessuti leggeri e i colori chiari, mentre se l’obiettivo è ripararsi dai raggi del sole è meglio puntare su tessuti coprenti e colori scuri. Si può anche optare per una soluzione versatile mediante l’abbinamento tra una tenda leggera e una oscurante, così da regolarle in base al periodo della giornata e alla stagione in cui si è. Infine, proteggono dalle correnti d’aria e dal caldo.
Le tipologie di tende per ogni stanza
In ogni stanza della casa si svolgono nel corso della giornata mansioni diverse, e per tale ragione le tende interne vengono scelte tenendo conto delle particolarità di ciascuna. .
Prima di procedere, bisogna prendere le misure dei serramenti: in caso di tenda arricciata bisognerà optare per un tessuto avente il doppio della larghezza rilevata. Il modello più classico di tenda per le finestre è la tenda a vetro, dalle linee essenziali e che si monta facilmente grazie alle bacchette a molla ancorate alle estremità dell’infisso. Le tende a pacchetto si rivelano invece ottimali per il bagno e la cucina, in quanto si tratta di luoghi dove è richiesta una certa praticità.
I tessuti migliori per confezionare le tende sono il lino e il cotone, adattabili a qualsiasi genere di ambiente, mentre le fibre sintetiche come il poliestere hanno il vantaggio di essere facilmente lavabili e di non dover essere stirate, ideali per stanze come il bagno e la cucina dove può esserci forte umidità o il rischio di sporcarle. Altro grande particolare su cui si basa la distinzione dei materiali è la trama: se è fitta l’effetto oscurante e la trasmissione di calore verranno garantite, se è liscia donerà un senso di freschezza e ordine. Il colore dovrà essere in linea con l’arredo e lo stile della stanza, oppure se ci si stanca spesso si può cambiare in base alla stagione: essendo ormai in inverno, le tinte perfette per richiamare questo periodo dell’anno sono il marrone, il beige e il bianco.
Un focus su sala e camera da letto
Concentriamoci ora in particolare sul salotto e sulla camera da letto. Nel primo caso il modello di tenda ideale è quello a doppio strato, quindi composto da un livello coprente e da uno trasparente, indipendenti uno dall’altro. Dato che la sala è solitamente l’ambiente più sfruttato della casa, è fondamentale avere la possibilità di illuminare la stanza se dobbiamo svolgere al suo interno alcune attività, oppure di creare un’atmosfera soffusa se vogliamo goderci un momento di totale relax. I tessuti del salotto si scelgono considerando l’ampiezza della stanza: se non è particolarmente grande meglio affidarsi a materiali che sappiano dare un senso di leggerezza e luminosità, come la seta. Per quanto riguarda i colori, è importante tenere a mente lo stile dell’ambiente in cui dovrà essere collocata la tenda: nuance neutre come il grigio, il bianco o il beige si sposano alla perfezione con un gusto classico, e possono essere impreziosite con pizzi o decorazioni argentate e dorate, così da richiamare l’atmosfera natalizia. Se la stanza ha una personalità più etnica si può pensare a colori sgargianti e accesi.
Anche per la camera da letto le tende doppie si presentano come la soluzione più congeniale, dato che la spazio è adibito al riposo e occorre mantenere il buio nella stanza, ma allo stesso tempo durante il giorno dovrà entrare la giusta quantità di luce per svolgere le azioni quotidiane. Con un arredo classico meglio stare su tonalità neutre, mentre uno stile moderno si presta bene a fantasie geometriche e floreali. Il colore ha anche la capacità di rendere visivamente una stanza più ampia, soprattutto se si scelgono tinte aventi lo stesso tono delle pareti. Infine, per quanto riguarda il tessuto, il velluto è l’opzione più gettonata perché elegante e confortevole.
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Pergole frangivento sul balcone
Sono diversi gli interventi che è possibile attuare sul proprio balcone per renderlo più accogliente e vivibile: dalle verande ai pergolati, passando per pergotende e tettoie. Le opzioni sono diverse, trattandosi di opere che si differenziano anche dal punto di vista urbanistico, e la scelta è rimessa alle preferenze e alle esigenze dei singoli.
Tra queste possibilità emerge anche quella volta a chiudere il balcone con pergole o pannelli c.d. frangivento realizzati in diversi materiali, come vetro, legno, plexiglass e così via.
Cosa si può fare sul balcone di casa?
Questi elementi si rivelano utili per proteggere dal vento, mantenendo comunque un parziale passaggio d’aria, ma anche come pareti divisorie o schermatura dai rumori, nonché per proteggere la propria privacy da occhi indiscreti (al punto che vengono definiti anche “frangi vista”) oppure a scopo di rifinitura estetica del pergolato (come quei grigliati su cui posizionare rampicanti).
Pergole frangivento e regime urbanistico
Per quanto riguarda il regime in cui è rientrano tali opere (edilizia libera o meno) e l’eventuale necessita di permessi, è utile rammentare che i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato in diverse occasioni (cfr. sent del 7 febbraio 2020) per quanto riguarda il pergolato: questo, per sua natura, è una struttura aperta su almeno tre lati e nella parte superiore e normalmente non necessita di titoli abilitativi edilizi.
I balconi in condominio
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Trattasi, infatti, di manufatto che non comporta aumento di volumetria o superficie utile, il quale “ha una funzione ornamentale ed è realizzato in una struttura leggera in legno o in altro materiale di minimo peso, deve essere facilmente amovibile in quanto privo di fondamenta, e funge da sostegno per piante rampicanti, attraverso le quali realizzare riparo e ombreggiatura di superfici di modeste dimensioni” (cfr. Consiglio di Stato, sentenza n. 306/2017).
Chiusura di un terrazzo con pannelli trasparenti frangivento
Di contro, il pergolato stesso, qualora sia coperto superiormente, anche in parte, con una struttura non facilmente amovibile, deve considerarsi una tettoia e sarà soggetto alla disciplina relativa.
Come chiarito dalla giurisprudenza amministrativa, occorrerà sempre esaminare ogni intervento, caso per caso, e tenere in considerazione elementi quali dimensioni, struttura, materiali e finalità dell’opera, nonché la precarietà e/o amovibilità dell’opera, per verificare se trattasi addirittura di nuove costruzioni o vere e proprie tettoie,
Sono espressamente annoverati all’interno del glossario dell’edilizia libera, e si ritengono rientrare in questa tipologia di lavori, il pergolato (di limitate dimensioni e non stabilmente infisso al suolo) e le c.d. tende a pergola. Per la loro installazione sembrerebbe essere necessaria una semplice Comunicazione di inizio lavori.
Tuttavia, sarà sempre necessario interrogare l’Ufficio Tecnico del Comune poiché tali opere dovranno confrontarsi anche con la normativa urbanistica vigente a livello locale, che può prevedere ulteriori restrizioni. Alle disposizioni comunali si aggiungono poi, quelle riguardanti le aree sottoposte a vincolo storico, paesaggistico o di altro genere.
Stante il dirimente rilievo che assumono i requisiti di precarietà e amovibilità dell’opera, deve ritenersi che possano essere installati senza particolari prescrizione anche i pannelli frangivento.
Posso mettere la cucina sul balcone?
Una ulteriore conferma giunge anche da una sentenza del T.A.R. Piemonte (cfr. n. 18/2020) il quale afferma che chiudere un terrazzo con pannelli frangivento equivale ad installare una tenda e quindi non serve alcuna licenza edilizia, ma il manufatto non dovrà essere assimilabile a una vera e propria veranda che invece deve essere sempre espressamente autorizzata.
Condominio: pergole frangivento sul balcone e decoro architettonico
Qualora l’appartamento si trovi in Condominio è necessario prestare ulteriore attenzione.
L’art. 1122 c.c. afferma che nell’unità immobiliare di sua proprietà il condomino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio. Il condomino dovrà, in ogni caso, darne preventiva notizia all’amministratore che ne riferisce all’assemblea.
Sembrerebbe dunque che il condomino possa liberamente procedere agli interventi limitandosi a informare preventivamente l’amministratore.
Ciononostante, la disposizione codicistica impone che le opere non debbano arrecare pregiudizi, tra l’altro, al decoro architettonico dello stabile e ciò significa che, qualora gli altri condomini ritenessero sussistente un simile pregiudizio, potrebbero chiedere la rimozione delle pergole frangivento.
La giurisprudenza ritiene che il decoro architettonico, che caratterizzi la fisionomia dell’edificio condominiale, sia assimilabile a un bene comune, ai sensi dell’art. 1117 c.c., il cui mantenimento è tutelato a prescindere dalla validità estetica assoluta delle modifiche che si intendono apportare (cfr. Cass. n. 8830/2008).
Pavimento balcone in condominio, manutenzione, spese e danni
Il giudizio relativo all’impatto di un’innovazione sul decoro architettonico dell’edificio si basa, peraltro, su un’indagine di fatto tipicamente demandata al giudice del merito (cfr. Cass. 10350/2011), caso per caso, non determinabile a priori.
In particolare, la tutela del decoro è apprestata in considerazione dell’apprezzabile alterazione delle linee e delle strutture fondamentali dell’edificio, o anche di sue singole parti o elementi dotati di sostanziale autonomia, e della consequenziale diminuzione del valore dell’intero edificio e, quindi, anche di ciascuna delle unità immobiliari che lo compongono.
Non si tratta affatto di un concetto applicabile solo a immobili dotati di particolare pregio storico o artistico, o dal design particolare, poiché ogni fabbricato possiede una linea armonica che ne caratterizza la fisionomia, anche se particolarmente semplice.
Il giudice, dunque, dovrà adottare, caso per caso, criteri di maggiore o minore rigore in considerazione delle caratteristiche del singolo edificio e/o della parte di esso interessata, e dovrà anche accertare se esso avesse originariamente e in qual misura un’unitarietà di linee e di stile, suscettibile di significativa alterazione in rapporto all’innovazione dedotta in giudizio, nonchè se su questa estetica avessero o meno già inciso, menomandola, precedenti innovazioni (ad esempio interventi analoghi da parte di altri proprietari).
Per altro verso, il giudice dovrà accertare che l’alterazione sia appariscente e di non trascurabile entità e tale da provocare un pregiudizio estetico dell’insieme suscettibile di un’apprezzabile valutazione economica, mentre detta alterazione può affermare senza necessità di siffatta specifica indagine solo ove abbia riscontrato un danno estetico di rilevanza tale, per entità e/o natura, che quello economico possa ritenervisi insito (cfr. Cass. n. 28465/2019).
Pergole frangivento sul balcone rispetto del regolamento
In realtà, prima ancora di verificare che le pergole frangivento installate sul balcone provochino un’alterazione del decoro architettonico, chi intende installarle dovrà verificare se vi sono particolari divieti o prescrizioni all’interno del Regolamento condominiale.
Il regolamento di condominio, di tipo “contrattuale”, ovvero predisposto in origine dal costruttore o approvato con il consenso unanime di tutti i condomini, può definire il concetto di decoro architettonico anche in maniera più stringente rispetto alle disposizioni della legge e della giurisprudenza, e, ad esempio, vietare in maniera assoluta alcuni interventi oppure sottoporre gli stessi a una procedura di preventiva approvazione che passa tramite l’assemblea condominiale.
Fonte: https://www.condominioweb.com/installazione-sul-proprio-balcone-di-pergole-frangivento.17726
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Bonus Tende da Sole 2021: come funziona Ecobonus 50%
La detrazione fiscale per le schermature solari è una diminuzione delle imposte dovute perché, nel caso specifico, sono state sostenute delle spese destinate a migliorare l’efficienza energetica di edifici esistenti. Secondo la legge di bilancio 2020 le schermature solari rientrano negli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti e come tali godono di una detrazione fiscale del 50% – € 230,00 al metro quadro con un limite massimo di spesa pari a € 60.000.
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